A Caso per l'Asia 🇲🇾 Giorno 68: Kuala Lumpur, Malesia

Sono ancora vivo.

Fotografato di nascosto mentre guardo la UFC in un bar di Kuala Lumpur.

Tra commenti e messaggi privati, in molti mi hanno chiesto perché non stessi più pubblicando aggiornamenti sul mio viaggio.

Beh, eccomi qui.

Sono ancora in Malesia. Vivo e felice.

Da quando ho iniziato a condividere quasi ogni giorno il mio viaggio, ho notato una lieve diminuzione degli iscritti. Forse la mia presenza frequente nelle caselle di posta è risultata eccessiva. Tuttavia, alcuni di coloro che erano già iscritti hanno mostrato un interesse ancora maggiore per i miei contenuti. Per questo motivo, non so se considerarlo un passo avanti o indietro.

Siccome la scorsa settimana ho deciso di fermarmi un po’ in questa città, ho deciso di prendere la palla al balzo e rallentare, godermi la città e osservare come avrebbero reagito le statistiche della newsletter pubblicando un po’ meno del solito.

Nonostante il fascino di Kuala Lumpur, anche questa città, come tutte le altre, può diventare un po’ monotona. Ma sentivo il bisogno di prendermi una pausa e, perché no, anche di concedermi il lusso di annoiarmi un po’. Ironia della sorte, però, la noia è stata l’unica cosa che non ho sperimentato in queste settimane.

Ho passato il tempo con alcuni amici, ne ho salutati altri in partenza, ho fatto trekking con perfetti sconosciuti e pranzato con loro. Ho esplorato decine di caffetterie alla ricerca del miglior caffè della città. Ho avuto il privilegio di partecipare a una festa induista nelle suggestive Batu Caves. Ho chiacchierato con un esperto di sigari al Macanudo Club. E, ancora una volta, sono tornato ad ammirare le Petronas Towers di sera, splendenti nella loro luce bianca.

Insomma, di cose da raccontare ne avrei avute.

Ogni volta che arrivo in una città nuova, a differenza di quando mi perdo tra spiagge o piccoli angoli di natura, amo davvero viverla. Prendermi il tempo per immergermi nelle sue dinamiche, parlare con le persone, ascoltare il battito del suo cuore pulsante.

Kuala Lumpur non è per tutti. Molti si stufano in fretta, ma a me piace. È una città pulita, con trasporti efficienti e infrastrutture che funzionano alla perfezione. Il cibo è delizioso e, a seconda di dove vai, anche sorprendentemente economico. Durante il giorno il caldo può essere soffocante, ma la sera l’aria si fa più leggera e il clima diventa piacevole.

Mi ci vedrei a vivere a lungo termine? No. Ed è proprio per questo che voglio godermela fino in fondo prima di ripartire. Voglio conoscerla davvero, immergermi nella sua quotidianità e poter dire, anche solo per un po’, di averci vissuto.

A volte, quella voce sabotante nella mia testa mi sussurra che dovrei muovere il culo e cambiare aria.

Se continui a stare qui, poi cosa scrivi?

Ed è anche da questa voce bastarda che volevo liberarmi. Questo viaggio è guidato dai segnali, non dalla necessità di trovare qualcosa da pubblicare su Substack. Sono qui per vivere, non per creare contenuti.

In questo momento i segnali mi dicono che sto bene qui e che voglio restare ancora un po’.

Quindi così sia.

Continuerò a raccontarti di questo viaggio, magari con un po’ meno frequenza. Cercherò di pubblicare solo quando sentirò davvero il bisogno di condividere un’esperienza con te, invece di farlo per il semplice dovere di farlo.

Ti aggiornerò quando avrò davvero senso, un po’ come mi ha insegnato il mio incontro con Tom nel mio terzo giorno qui: scrivere quando è il momento di farlo, non perché lo sento come un obbligo da adempiere.

Pertanto, mi farò risentire nei prossimi giorni.

Alla prossima,

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Per chi è nuovo da queste parti…

Mi chiamo Riccardo. Sono un viaggiatore senza dimora fissa, giro per il mondo e scrivo online.

In questo momento mi trovo in Malesia, immerso nel mio viaggio A Caso per l'Asia. Sono partito senza alcun piano o biglietto di ritorno, e ogni giorno documento un momento speciale della mia avventura.

La domenica pubblico un articolo in cui esploro una lezione differente che la vita mi ha insegnato, condividendo riflessioni e strategie che mi hanno aiutato a superare gli ostacoli.

Se anche tu sei un sognatore, se hai un animo irrequieto, se dentro di te arde la sensazione che ci sia "qualcosa di più” là fuori, allora La Cantina dei Dannati è il posto giusto per te.

Benvenuto, e buona lettura!