A Caso per l'Asia ๐ฒ๐พ Giorno 42: Kuala Lumpur, Malesia
Gli autisti di autobus sono teste di cazzo.
Ah, gli autisti di autobus!
ร un fenomeno universale. Puoi viaggiare ovunque โ Italia, Spagna, Islanda, India โ e troverai sempre la stessa costante: il 99% degli autisti sono delle teste di cazzo professioniste.
Non me ne vogliate, cari autisti o amici di autisti, ma facciamo due conti. O siete fortunati e conoscete uno di quei rari unicorni che rientrano nel sacro 1%, oppureโฆ sรฌ, conoscete delle teste di cazzo.
Sono quindici anni che mi tormento cercando di capire perchรฉ.
Cosโรจ, un requisito del lavoro? Tipo: โBuongiorno, vuole fare lโautista? Perfetto, allora prima ci dimostri che ha il talento di sbuffare al minimo contatto visivo e che รจ in grado ignorare chiunque.โ
Se cโรจ una spiegazione, giuro che un giorno la troverรฒ.ย
Da che ho memoria, questa storia degli autisti stronzi รจ una legge universale, tanto quanto la gravitร .
Da ragazzino, mentre prendevo il bus per andare a scuola, giร notavo quellโaura di โnon parlatemi o vi lascio a piedi.โ Crescendo, ho pensato: forse รจ un problema del mio paesello. Ma no, รจ un problema globale.
Mi capitava lo stesso a Trieste durante lโuniversitร . In Spagna quando lavoravo a Valencia. Nel mio breve periodo in Portogallo nulla รจ cambiato. Nemmeno l'Islanda si salva.
Sempre la stessa solfa: facce incazzate, zero pazienza, e una precisione chirurgica nel farti sentire un peso inutile sul loro bus del cazzo.
ร come se nel manuale globale degli autisti ci fosse una clausola che dice che sorridere vietato e rispondere gentilmente รจ punibile con il licenziamento.
Capisco, fare lโautista di autobus non devโessere proprio il sogno di una vita. Stress, traffico, gente che non sa come validare il biglietto โ ok, lo concedo, non รจ una passeggiata.
Ma, porca troia, che ti costa fingere?
Non dico che devi fare il comico eh, ma almeno un โciaoโ o un monosillabo che non sembri una minaccia di morte sarebbe giร un passo avanti.
E invece no, loro devono buttarti addosso tutto il rancore che covano, come se il tuo semplice esistere fosse un affronto personale.
La veritร , probabilmente, รจ che neanche loro sanno perchรฉ lo fanno. Forse entrano in pilota automatico. Appena si siedono al volante, bam! Modalitร stronzo attivata.
Oggi ho preso il bus da Singapore a Kuala Lumpur, e devo dire che mai avrei pensato di salire, nonostante tutto, sul miglior autobus della mia vita: spazioso, comodo, roba che ti chiedi se hai prenotato un bus o una suite su ruote.
Ho dormito come un bambino per quasi tutto il tragitto, e considera che ieri notte mi sono sparato dieci ore di sonno.ย Praticamente, un'overdose di riposo.
Ne avevo bisogno.
Organizzare un viaggio day by day ha i suoi pro, ma implica anche una dieta regolare a base di sveglie impossibili e corse contro il tempo. Come prendere ogni giorno un bus o un treno alle sei del mattino perchรฉ รจ l'unico rimasto disponibile.
Certo, domani magari sarรฒ di nuovo su un trabiccolo che puzza di merda, ma per oggi, almeno, il karma ha fatto il suo dovere.
Appena entro, saluto l'autista con un sorriso. Lui mi guarda come se gli avessi appena rigato la macchina. Grande inizio. Penso: โOk, magari non capisce lโinglese. Diamo una chance alla bontร umana, non tutti gli autisti del mondo possono essere stronzi, no?โ
Spoiler: sรฌ, possono.
Arriviamo allโufficio immigrazione al confine tra Singapore e Malesia, e qui inizia il vero show. ร la prima volta che devo passare i controlli di frontiera fuori da un aeroporto, quindi non ho idea di come funzioni.
Devo scendere? Aspettare? Non si sa. Cosรฌ, con innocente curiositร , chiedo allโautista: โScusa, cosa devo fare?โ
โWhat the fuck do you expect? That they come here for you?โย
E io lรฌ, basito, rispondo: "Ma che ne so, amico, mica sono un esperto di visti su autobus internazionali. ร la prima volta per me. Ho solo fatto una domanda, relax!"ย
Lui, ovviamente, non si degna di rispondere e torna a fare quello che gli riesce meglio: sbuffare.
Scendo, faccio i controlli, e appena metto piede fuori dagli uffici, ecco che altri passeggeri del bus mi si avvicinano. Pare che non fossi lโunico spaesato. Mi dicono che manco loro sapevano cosa fare e, sorpresa delle sorprese, concordano che lโautista รจ una testa di cazzo.ย
Torniamo al bus, maโฆ il fenomeno dovโรจ? Sparito.
Non ha detto a nessuno quanto tempo avessimo per i controlli o per sgranchirci le gambe. Niente. Siamo lรฌ, un branco di disperati, in piedi davanti allโautobus come cani abbandonati.
Dopo un poโ, decidiamo che tanto vale sfruttare lโattesa per andare a prendere qualcosa al supermercato di fronte โ perchรฉ se dobbiamo aspettare, almeno facciamolo con qualche Pringles in mano, no?
Compro la mia roba in fretta, non si sa mai che il genio decida di ripartire senza di noi, e torno al bus. Stavolta รจ aperto.
โAh, eccoti, raggio di sole,โ penso.
Cerco di fare il simpatico e rompere un poโ la tensione. Gli sorrido e gli chiedo il nome, giusto per provare a instaurare un contatto umano. Lui mi guarda, mi pianta addosso quello sguardo da โchi ti ha detto che potevi parlarmi?โ, e poi si gira dallโaltra parte.
Ok, messaggio ricevuto. La prossima volta mi porto un cartello: โVaffanculo anche a te.โ
โProprio non vuoi parlare con me, eh?โ gli dico, con quel tono da cerco di essere simpatico, ma me lo rendi difficile. Silenzio assoluto. Neanche uno sguardo.
Sale un altro poโ di gente, ognuno con la stessa aria spaesata di chi non sa se sta per salire su un autobus o essere giudicato per crimini contro lโumanitร .
Poi, improvvisamente, lโautista decide che il tempo รจ scaduto. Si mette a guardare intorno al bus, fa una conta approssimativa delle anime a bordo, fotografa un sedile vuoto e ripartiamo.
Poco dopo, una ragazza francese che avevo conosciuto poco prima si fa avanti.
Con grande calma e gentilezza, dice allโautista che manca un ragazzo e gli chiede se sa dovโรจ. Lui, ovviamente, risponde con il suo solito fascino: โVa bene cosรฌ, non importa.โ
Perfetto.
Per fortuna, il bus รจ costretto a rallentare per via di un altro mezzo davanti, e allโimprovviso sentiamo un colpo sulla fiancata. Tutti ci giriamo. Ed eccolo lรฌ: il ragazzo mancante, con il fiatone, che corre allโimpazzata.
L'autista gli apre la porta e gli urla addosso come se il poveretto avesse osato insultargli la madre.
โNon sono qui per aspettare te!โ gli dice.
Il bello รจ che, se non fosse riuscito a raggiungerci, lโavrebbe lasciato lรฌ, con tutti i suoi averi ancora sul bus.
Immagina la scena: torni al tuo posto, scopri che tutto quello che possiedi รจ a un confine tra due paesi, e lโunico che poteva fare qualcosa รจ questo campione mondiale di empatia. Ma ehi, lui ha le sue prioritร , no?
Ah, e quella foto al sedile vuoto? Ora tutto torna.
Probabilmente era la sua โprovaโ da esibire al capo, del tipo: โGuarda, non era colpa mia se ho abbandonato un passeggero in mezzo al nulla. Cโรจ la foto: sedile vuoto, lui non cโera. Fine.โ
Che figlio di puttana.
Arriviamo finalmente alla prima fermata di Kuala Lumpur, e l'autista urla il nome della fermata con l'entusiasmo di chi vorrebbe essere ovunque tranne che lรฌ. Rimaniamo a fissarlo come un gruppo di ebeti, perchรฉ nel biglietto non c'รจ scritto niente sul nome della fermata.ย
Decido di provare ancora.
Mi siedo accanto allโautista e gli chiedo: โAmico, puoi aiutarmi a capire dove devo scendere?โ
Di nuovo, finge di non sentire.
Allora alzo la voce e gli batto sulla spalla: "Bro! Can you help me?โ
E a quel punto si gira, mi fulmina con uno sguardo, si infila le cuffie e si volta dallโaltra parte.
MA CHE CAZZO TI HO FATTO?!
In quel momento, mi sono chiesto se dietro quel volante ci fosse un essere umano o una macchina programmata per portare il veicolo da A a B.
Alla fine, tutti noi decidiamo di scendere alla prossima fermata.
Io, la ragazza e il ragazzo americano che correva come un maratoneta per recuperare il bus, ci mettiamo dโaccordo per andare a mangiare qualcosa insieme per pranzo.
Davanti allo sushi che avevamo ordinato, guardo i miei compagni di disavventura e gli chiedo: โMa capita solo a me, o ogni autista del mondo รจ un coglione?โ
Scoppiano a ridere e mi rispondono che no, in effetti รจ proprio cosรฌ, dappertutto.
Ma la domanda rimane: perchรฉ? Perchรฉ ogni volta che sali su un autobus sembra che ci sia una legge non scritta che impone a chiunque stia dietro al volante di essere il piรน maleducato possibile?
Io ormai sto iniziando a perdere le speranze, e comincio a sperare che lโAI si evolva in fretta.
Voglio bus a guida autonoma. Un robot che non sbuffa e che finge di essere felice di vederti. Un bus che sa dove sto andando senza bisogno di spiegarglielo. Voglio un futuro in cui gli autisti di autobus perdano il lavoro per non essere stati in grado di stare al passo coi tempi.
Ovviamente, si scherza, ma certa gente se lo merita davvero.
A domani,
Grazie per aver letto fin qui!
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Per chi รจ nuovo da queste partiโฆ
Mi chiamo Riccardo. Sono un viaggiatore senza dimora fissa, giro per il mondo e scrivo online.
In questo momento mi trovo in Malesia, immerso nel mio viaggio A Caso per l'Asia. Sono partito senza alcun piano o biglietto di ritorno, e ogni giorno documento un momento speciale della mia avventura.
La domenica pubblico un articolo in cui esploro una lezione differente che la vita mi ha insegnato, condividendo riflessioni e strategie che mi hanno aiutato a superare gli ostacoli.
Se anche tu sei un sognatore, se hai un animo irrequieto, se dentro di te arde la sensazione che ci sia "qualcosa di piรนโ lร fuori, allora La Cantina dei Dannati รจ il posto giusto per te.
Benvenuto, e buona lettura!
Mentre leggendo mi saliva la pressione rimembrando le mie disavventure con gli autisti di autobus incontrati nella mia vita, pensavo appunto ad uno dei pochi utilizzi per me azzeccati dellโAIโฆ et voilaโ: tu lo scrivi! Sempre sul pezzo!!!